domenica 22 dicembre 2013

Lettera Pastorale nella Solennità della Nascita del Signore, anno della salvezza 2013

Lettera Pastorale
nella Solennità della Nascita del Signore,
anno della salvezza 2013


Lettera Pastorale
nella Solennità della Nascita del Signore,
anno della salvezza 2013

Incarnazione del Signore
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Pace e Benevolenza a tutto il mondo

† SILUAN

Per grazia di Dio, Vescovo della Diocecesi Ortodossa Romena d'Italia Eletta da Dio, a tutto l'ordine monastico, a tutto il clero e tutti i fedeli della nostra Diocesi,
Grazia a voi e Pace da parte di Cristo nato nella Grotta, e da noi, Apostolica e Paterna Benedizione!


Amati fratelli e sorelle nel Signore,

In questa luminosa Solennità dell'Incarnazione di Cristo Signore e Manifestazione di Dio nel Corpo, ci accompagnano le parole pronunciate dagli angeli ai pastori di Betlem:

Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia che è per tutto il popolo, oggi è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo Signore, nella citta di Davide. E questo è il segno per voi: troverete un bambino in fasce ed adagiato in una mangiatoia. 

Facciamo attenzione innanzitutto alla prima espressione: Non temete!
L'annuncio della venuta di Dio a noi,  nei panni di un bimbo tenero e fragile, ha il dono di allontanare ogni paura e ogni turbamento, Poiché – d'ora innanzi – con noi è Dio!Questo ha un significato ancor più grande ai nostri giorni nei quali, a causa della poca fede in Dio e nella Sua presenza nella reale quotidianità di ognuno di noi, abbiamo la tendenza a divenire sempre più diffidenti nei confronti di coloro che ci circondano e di ciò che ci può accadere, a noi e a coloro che ci sono cari...L'annuncio della venuta e della manifestazione in un corpo d'uomo di Dio porta con se certezza e fiducia, per poterci nuovamente rallegrare del Signore e di coloro che ci circondano, allontanando dai nostri cuori ogni sospetto e paura, poiché oggi è nato per noi il Salvatore.
Per questo, siamo invitati ad accogliere questo oggi nel suo pieno senso, poiché festeggiare la Nascita del Signore è molto più di una commemorazione di un evento avvenuto circa due mila anni orsono, essa ci da l'opportunità di divenirecontemporanei con ciò che è accaduto una volta nella storia, comunicando anche a noi l'oggi delle cose udite e vedute da coloro che vivevano in quel tempo.
Oggi siamonoi, perciò, coloro a cui sono indirizzate le parole: Non temete, ecco vi annuncio una grande gioia!...Oggi è nato per voi il Salvatore... Si apra, dunque, ogni cuore e accolga queste parole in se, come su un altare, affinché esse diventino su di esso  corpo e diventino realtà! Divenga il nostro cuore oggi terra pronta a ricevere la buona notizia dell'Incarnazione del nostro Dio,  come seme che porta i frutti della guarigione e del rinnovamento della vita e dei nostri desideri, perché solo così potremo vedere appassirsi  in noi i pensieri e i turbamenti assassini dell'anima, l'Erode della mente e dei nostri sentimenti, che dimentica Dio e si prostra agli idoli con i quali è tentata da questo mondo. 
Allo stesso modo accogliamo e ascoltiamo anche il canto degli angeli che annunciano la Nascita del Figlio di Dio, proclamando:
Gloria a Dio nell'alto dei cieli e sulla terra, fra gli uomini di buona volontà!,
e uniamoci e facciamo nostro questo annuncio, rendendo il nostro pensiero tabernacolo e il nostro cuore tempio accogliente e caloroso, nei quali venga e dimori Colui che è disceso dall'alto della gloria dei cieli a noi, così come cantano senza interruzione i poteri celesti.   In special modo accogliamo e facciamo fruttificare lapace che ci porta il Bimbo celeste, essendo tanto del dono della riconciliazione dell'Uomo – tutto Adamo- con Dio, quanto pacificatore delle tempeste dell'anima e dei pensieri che disorientano l'uomo senza Dio, così come il vento spazza le foglie secche.
Ma per rallegrarci della pace che ci porta la Nascita del Signore, è richiesto anche a noi qualcosa, non sforzi o sacrifici al di sopra delle nostre capacità, ma solo questo:buona volontà.
Tutta l'opera redentrice di Dio con noi e con tutto l'Uomo dipende da questa condizione: la mia  buona volontà, la nostra buona volontà . Inoltre, una delle possibili interpretazione di questo canto angelico è: Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace sulla terra fra (oa gliuomini di buona volontà. Da sottolineare che la buona volontà che ci viene chiesta non è altro che la risposta alla buona volontà di Dio di incarnarsi e di scendere fra noi (così come cantiamo sempre, alla seconda antifona della Liturgia:  Unigenito, Figlio e Parola di Dio che...,  Ti sei compiaciuto, per la nostra salvezza, a incarnartidalla Santa Madre di Dio).
Apriamo, dunque, il cuore con buona volontà a Colui che ha compiaciuto in Se stesso Dio Padre, così come ci è rivelato  tanto al Suo Battesimo nel Giordanoquanto alla Sua Trasfigurazione sul Tabor. Rispondiamo con buona volontà alla Buona volontà (Compiacenza) di Dio che si abbassa fino a noi per colmare la voragine che si è aperta con la caduta di Adamo e per riaprirci la strada per il Suo Regno celeste. Facendo in modo, che la pace annunciata e cantata dagli angeli si diffonda tra noi e su di noi, nelle case e nelle famiglie nostre e in tutta la nostra vita, spece quando è priva di questo dono celeste.
Ma c'è ancora qualcosa. Così come possiamo notare, il vangelo ci dice che, ascoltato il canto degli angeli, i pastori si sono detti, subito, l'un l'altro: Andiamo a Betlem a vedere questo annuncio che ci è stato fatto e che il Signore ci ha fatto conoscere. E sono giunti in fretta e hanno trovato Maria e Giuseppe e il Bambino adagiato nella mangiatoia.
Così come allora i pastori lasciarono tutto e subito si incamminarono per vedere il compinento di queste parole, anche noi, allo stesso modo, dirigiamoci verso la chiesa, per farci partecipi alla gioia della venuta nel mondo del Redentore e accogliamo l'opportunità di contemplare, nell'icona della Solennità, Colui che è nato nella mangiatoia, così come hanno fatto loro, nella Grotta di Betlem.
Adoriamo anche noi, oggi, così come hanno fatto i pastori e i Magi venuti dall'Oriente,glorificando e lodando Dio, portandogli i doni preziosi del cuore: ringraziamenti, riconoscenza, pensieri umili, tenerezza, magnanimità, ma soprattutto il nostroAmen sinceroe aperto a tutto ciò al quale Colui che si è Incarnato ci chiama a custodire e mettere in pratica. Chiediamo e offriamo oggi stesso perdono, fratello al fratello, i figli ai genitori e i genitori ai figli, le mogli ai mariti e i mariti alle mogli, e sempre oggi offriamo perdono ai nostri nemici, poiché oggi è Nato per noi il Redentore che ci ha riconciliati con il cielo, senza attendersi nulla da noi se non labuona volontà.
Così, nel giorno della solennità della venuta e Manifestazione nel corpo di Dio, possiamo presentarci davanti a Lui col più bel dono e porgiamogli ringraziamenti, seguendo le parole del salmo che dice: Cosa renderò al Signore per quello che mi ha dato? Alzerò il Calice della Salvezza e invocherò il nome del Signore, al quale si aggiunge l'invito: Gustate e vedete quanto è buono il Signore. Ciò significa che dobbiamo purificare la camera del cuore, confessando i peccati, e preparare, adornandolo con le opere di misericordia verso coloro che sono poveri vicini a noi, per rendere il cuore culla accogliente nella quale ricevere, attraverso la comunione col Santo Suo Corpo e Sangue, Colui che oggi si fa bambino per noi, fasciandolo con buoni pensieri e con desideri celesti e affidandogli la nostra buona volontà, per non lasciarlo mai allontanare da noi. Così si compirà la parola dell’evangelista che dice: e a tutti coloro che accolgono il Signore e credono nel Suo Nome, ha dato il potere di diventare figli di Dio.

Con salda speranza nella misericordia ed il sostegno del Dio amante degli uomini, Vi abbraccio tutti, vostro padre e guida sulla via della salvezza, in questi tempi di prove e  difficoltà,        


† SILUAN
Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d'Italia


Data dalla Nostra Residenza di Roma nella Solennità della Incarnazione del Signore,  25 dicembre, Anno della Salvezza 2013.

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