sabato 14 settembre 2013

Festa dell'Esaltazione della Santa Croce

Oggi 14 settembre la Chiesa ricorda l'Esaltazione della Santa Croce. Segue il tropario della festa di oggi, in cui la Chiesa fa digiuno(non si mangia nè carne,nè pesce,nè latticini,nè uova) proprio perché si fa memoria della crocifissione di Cristo.

Segue il tropario:


Salva, o Signore, il tuo popolo e benedici la
tua eredità. Concedi ai nostri governanti la
vittoria sui barbari e custodisci con la tua
Croce il nostro modo di vivere secondo i tuoi
comandamenti.




in Romeno:
Mantuieste Doamne poporul Tau si binecuvinteaza mostenirea Ta: biruinta binecredinciosilor crestini asupra barbarilor  daruieste si cu Crucea Ta pazeste orasul nostru




domenica 8 settembre 2013

MESSAGGIO AI BAMBINI ED AI GIOVANI DELLA DIOCESI ORTODOSSA ROMENA D'ITALIA ALL'INIZIO DELL'ANNO SCOLASTICO 22013-2014

MESSAGGIO AI BAMBINI ED AI GIOVANI DELLA DIOCESI ORTODOSSA ROMENA D'ITALIA ALL'INIZIO DELL'ANNO SCOLASTICO 22013-2014

 MESSAGGIO AI BAMBINI ED AI GIOVANI DELLA DIOCESI ORTODOSSA ROMENA D'ITALIA ALL'INIZIO DELL'ANNO SCOLASTICO 2013-2014

Cari bambini e giovani alunni,

La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre, e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi !

Visto che nei giorni prossimi inizierà un nuovo anno scolastico ed inizia in coincidenza con il nuovo Anno Liturgico (il 1 settembre), ho pensato opportuno rivolgervi alcuni pensieri paterni ed offrirvi alcune esortazioni, per accompagnarvi durante il periodo di apprendimento che sta per cominciare.
Per alcuni di voi, l'inizio della scuola è fonte di gioia, perché ci si ritrovano amici e colleghi, per gli altri invece è un'occasione di rammarico o di peso o, addirittura, l'occasione per rimpiangere quelle vacanze che sono passate così in fretta... Alcuni di voi aspettano il momento  di imparare cose nuove,  altri temono il peso dello studio e dei "compiti" che siete tenuti a fare prima di andare a giocare o uscire con gli amici ...
Sia per i primi che per gli altri è opportuno sapere che esiste un Accompagnatore ed un Sostenitore che merita di essere preso con maggiore considerazione e con più attenzione: si tratta del nostro Signore Gesù Cristo Che con queste parole ci ha promesso: " Ecco, Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei secoli " (Mt 28,20). Dunque, per tutto il tempo della nostra vita abbiamo accanto lo stesso Dio, ma spetta a noi il dovere di prendere questo fatto nella giusta considerazione. Si può invece notare che, allor quando ignoriamo Dio, ci accadono tante cose spiacevoli: pensiamo e diciamo cose disdicevoli e possiamo arrivare a commettere atti irreparabili.  E, le parole ed i fatti spiacevoli alcune volte si possono "aggiustare" ed alte volte no.... Da tutto ciò deduciamo che occorre mantenere sempre il legame con Dio, nella stessa maniera in cui, con il nostro telefonino, manteniamo e cerchiamo la connessione alla rete. Sapete come fa il telefonino per segnalare la sua presenza? Invia sempre un segnale tramite il quale si connette alla rete e accede alla rete dicendo: " Io sono qui! Tu dove sei!" Questo segnale incontra il segnale che è mantenuto dalla rete, tramite il quale la rete stessa segnala la sua presenza, dicendo: "Sono qui! Ti sto cercando!". Allo stesso modo procede anche il cristiano che vuole essere sempre connesso alla "rete" di Dio. E, dovete sapere ancora una cosa: Dio ha esteso la Sua "rete" dappertutto:  ha una  copertura Totale!
E ancora una cosa, ancora più importante: noi abbiamo "credito" illimitato e gratuito per accedere a Dio!
Però dipende da noi stessi se lo usiamo o no. E’ bene sapere ancora una cosa: Dio non ha problemi né con la ricezione, né con l'emissione. Invece, noi abbiamo problemi sia con la ricezione che con l'emissione. Premuroso, Dio ci ha messo a disposizione di ciascuno di noi sin dal momento del Battesimo "un'equipe di assistenza tecnica": l'angelo custode, che sta sempre a nostra disposizione; il santo o la santa di cui portiamo il nome, e se non abbiamo il nome di un santo, ci stanno a disposizione i santi che celebriamo nel giorno in cui siamo nati e tutti gli altri santi.
Poi, ogni giorno abbiamo " la squadra di soccorso": i santi che sono celebrati in quel giorno, che sono impazienti di sostenerci per ogni buon pensiero e per tutti i nostri fatti giusti ed aiutarci nelle difficoltà che incontriamo. Tutti i santi sono sempre disponibili avendo sempre davanti la Santissima Madre di Dio, pronti ad essere a disposizione, pronti ad aiutarci, pronti ad intercedere presso il nostro Signore Gesù Cristo, sia per i nostri fabbisogni, che per il perdono dei errori che commettiamo, in pensieri, in parole e in atti, che noi riconosciamo e per i quali chiediamo perdono. Loro sono sempre " su ricezione" e ricevono le nostre preghiere, le nostre richieste e persino i nostri desideri di adesione al bene, al perdono e all'aiuto. Loro, a differenza di noi, non solo ascoltano Dio, ma hanno il privilegio di vederLo, privilegio spesso ricevuto in dono da Dio anche durante la loro vita terrena, perché Dio ci ha detto: " Beati i puri di cuore, vedranno Dio "(Mt 5, 8)
Quello che dovete sapere ancora è quanto segue: una delle cause per cui si presentano problemi di emissione e o ricezione per accedere a Dio è dovuta ai pensieri, alle parole e ai nostri atti "cattivi". " Cattivo" significa che essi vanno contro quello che Dio pensa, vuole e fa e, insieme a Lui, tutti coloro che si sono uniti a Lui e si sono santificati, cioè i santi.
I brutti pensieri hanno un effetto negativo specialmente sulla ricezione di quello che Dio, in modo diretto o tramite l'angelo custode, vuole dirci per camminare sulla Sua via. Questo fatto può portare a mancanza" di segnale" da parte di Dio... E le maldicenze, le parole brutte, hanno un effetto negativo specialmente sull'emissioneperché qualora desideriamo rivolgerci a Dio, all'angelo custode o ad uno dei santi, la nostra parola esce come l'acqua da un rubinetto arrugginito, portando il segno della "bruttezza ", delle nostre parole che abbiamo proferito senza fare attenzione. E quando arriviamo a compiere degli atti cattivi, allora tutto il nostro "sistema" diemissione-ricezione soffre e può arrivare ad un guasto e rovinarsi completamente, cioè non possiamo più né ricevere né inviare pensieri o parole di preghiera verso Dio. In quel momento il nostro cuore, cioè "la centrale" tramite la quale noi comunichiamo con Dio, non sente e non riceve più nulla da Dio.
Ma esiste sempre una soluzione per tutto ciò ed è non solo una soluzione di "riparazione" ma di totale rinnovo. E per questo, Dio quando non ci funziona più laricezione l'emissione, e sa che è difficile aggiustarle da soli ed entrare di nuovo "in ricezione " con l'angelo custode o con il nostro santo protettore, ci ha messo a disposizione un aiuto visibile: Il sacerdote.  Lui si chiama ancora "padre spirituale " perché si occupa specialmente di tutto ciò che riguarda l'opera dello Spirito Santo dentro di noi - cioè, si occupa dei "circuiti" della rete di Dio che si trovano dentro di noi. Si chiama ancora " dottore" dell'anima, perché ci aiuta a guarire quelle ferite che compaiono nella nostra anima, conseguenza delle cattiverie che commettiamo in pensieri, in parole ed atti. Di conseguenza, così come andiamo dal dottore e gli diciamo con solerzia che cosa ci fa male, nella stessa maniera noi dobbiamo abituarci a rivolgerci periodicamente al nostro "dottore" dell'anima, senza nessuna reticenza, e scoprirgli dove ci fa male, svelargli i nostri pensieri, le nostre parole o i nostri fatti con cui abbiamo ferito quelli che ci stanno dintorno o le parole e i fatti con cui costoro ci anno ferito.
Qui, vorrei richiamare la vostra attenzione sull'importanza che ha "il nostro prossimo", cioè in nostro "vicino", nella nastra relazione con Dio; il nostro Signore Gesù Cristo ci consiglia sempre di amare tutti gli uomini, non solo" come noi stessi " (Mc 12,31) ma"così come ci ha amato Lui " (Gv 13,34). Questo significa desiderare il bene per tutti quelli che ci stanno accanto e non solo, tanto quanto ci ama Dio; questo significa che non dobbiamo ferirlo, rattristarlo e, se lui ci ferisce o ci rammarica, perdonarlo così come anche noi vogliamo essere perdonati da Dio. Questo fatto si applica ancora di più con i nostri genitori che ci hanno messo al mondo, ci hanno allevati e con i nostri fratelli e le nostre sorelle. Dunque, possiamo verificare quanto le nostre relazioni di "comunicazione" e di comunione con coloro che si trovano dintorno a noi dipendono anche della nostra relazione di comunicazione (emissione-ricezione) con Dio. É importante sapere che Dio ha dato ai sacerdoti il potere di "curare" e "benedire" le ferite della nostra anima, "riparando" in questa maniera quello che non funziona e dandoci di nuovo la possibilità di riprendere sia la comunicazione con Dio e con i Suoi servi che con coloro che ci sono accanto. Così " i nodi" ed " i legami" sbagliati che l'avversario di Dio ed il nostro avversario - il Diavolo- fa per " distorcere " la nostra ricezione sono " slegati" tramite la preghiera del sacerdote e poi siamo rinnovati tramite il nostro "raccordo" alla fonte di Vita, attraverso la comunione con il Santo Corpo ed il Santo Sangue del nostro Signore Gesù Cristo.
C'è ancora da sapere che la comunione con il Santo Corpo ed il Santo Sangue di Cristo ha su di noi lo stesso effetto del trapianto e della trasfusione di corpo e di sangue sano sul nostro corpo e sangue malati a causa di tutto ciò che noi pensiamo, diciamo e facciamo di male. Il Santo Corpo del nostro Signore Gesù Cristo purifica e rinnova il nostro corpo ed il Suo Santo Sangue purifica e rinnova il nostro sangue, penetra il nostro essere intero: corpo e anima, sensi e sentimenti, facendo di noi membra, arti del Suo Corpo. Vedete allora quanto è buono e necessario nutrirsi sempre con "il nutrimento celeste", il Corpo ed il Sangue del Signore che vi sono davanti, sotto la forma del Pane e del Vino, ogni domenica in chiesa. In questo modo, una volta "raccordati" al Corpo immortale del nostro Signore Gesù Cristo, la vostra "emissione" e la vostra " ricezione" saranno migliorate sempre, fino al punto di sentire e vedere Dio e rimanere nella comunicazione-comunione con Lu, insieme all'angelo custode e insieme a tutti i santi, per sempre.
Con questi pensieri, che io spero non siano troppo difficili per voi da capire, vi auguro un anno scolastico favorito da Dio, pieno di soddisfazioni, con nuovi insegnamenti, pregando Dio di benedirvi insieme a tutti i vostri cari!
In conclusione, esorto tutti i genitori, così come ai sacerdoti, di dare molta più importanza e precedenza all'educazione cristiana dei bambini e dei vostri giovani, per avere la speranza di un futuro ricco di buoni frutti, impreziosito da Dio, che siano la misura di ogni sacrificio compiuto per loro! 
Con paterna benedizione, all'inizio dell'anno scolastico 2013-2014,

† Vescovo SILUAN
della Diocesi ortodossa Romena d'Italia
Nella Festa della Natività della Santissima Madre di Dio e Deìpara
 Roma - 8 settembre 2013



Invito alla preghiera per la pace nella Diocesi Ortodossa Romena d’Italia

Invito alla preghiera per la pace nella Diocesi Ortodossa Romena d’Italia

Il clero ed i fedeli della Diocesi Ortodossa Romena d'Italia hanno ricevuto responsabilmente l’invito di Sua Beatitudine Daniel, Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena, nel ricordare, domenica durante la Divina Liturgia, coloro che vivono nella costante paura per le situazioni di tensione in cui si trovano, dove i cuori sono "privi di amore e di legame e sono circondati da spine di odio."
Tuttavia, in solidarietà con tutti i cristiani e tutte le persone, che ora pregano per la pace e la tranquillità del mondo, i servitori degli altari aggiungeranno diverse litanie anche ai Vespri di Sabato sera, affinché termini l'inimicizia e perché si ristabilisca la pace e la comprensione reciproca tra i popoli.
Preghiamo il Signore, Colui che ci ha dato la Sua Pace, per intercessione della sua Madre purissima, la cui nascita celebriamo Domenica, 8 settembre, affinché abbia misericordia di tutti coloro che sono nei momenti di prova e di lotta e affinché illumini ed insegni   loro la via del perdono, della pace e dell’amore.

† Siluan
Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia

APPELLO ALLA PREGHIERA PER LA PACE

APPELLO ALLA PREGHIERA PER LA PACE DI SUA BEATITUDINE IL PATRIARCA ORTODOSSO DANIEL DELLA ROMANIA

Per la festa della Natività della Madre di Dio (8 settembre 2013), Sua Beatitudine il Patriarca Daniel si rivolge ai vescovi, sacerdoti, monaci, monache e fedeli del Patriarcato Romeno, il seguente appello alla preghiera per la pace:

APPELLO ALLA PREGHIERA PER LA PACE

Poiché in questi tempi la pace è sempre più minacciata, rivolgiamo un appello alla preghiera per la pace, per domenica 8 settembre 2013, alla festa della Natività della Madre di Dio, la sostenitrice di coloro che si trovano nei bisogni e nelle angosce, nonché "la gioia e la pace del mondo".

Perciò, esortiamo tutti vescovi, sacerdoti, monaci monache e fedeli, dal Patriarcato Romeno, ad incrementare le preghiere per la pace.

Tutti gli uomini abbiamo il dovere morale di pregare e di lavorare per la pace, secondo l'impulso del nostro Salvatore Gesù Cristo, Che dice: "Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio!" (Matteo 5,9).

Usufruiamo di questo tempo della festa della Madre di Dio, per aumentare la preghiera per la pace in tutto il mondo, soprattutto per la pace in Siria, in Egitto e nelle altre zone del Medio Oriente, dove tanti cristiani sono vittime della persecuzione e della violenza. Preghiamo che la pace sia la luce della vita per tutti gli uomini, di qualunque religione o cultura.

Perciò, alla Santa Liturgia, dopo la lettura del Vangelo, verso la fine della tripla litania, verranno lette dal Libro liturgico: "le preghiere per l'ampiezza dell'amore e lo sradicamento dell'odio e di tutta la malizia".

† DANIEL
Patriarca della Chiesa Ortodossa Romena

NON GIUDICARE

Presso il Monte Athos, tempo fa, c'era un monaco che viveva a Karyes; beveva tutti i giorni ed era continuamente ubriaco, e la sua ubriachezza era causa di scandalo per i pellegrini. Un giorno morì e alcuni fedeli, visibilmente sollevati, andarono da Padre Paisio e gli annunciarono, con grande gioia, che questo problema enorme era finalmente risolto. Padre Paisio rispose loro che aveva saputo della morte del monaco, perché aveva visto un intero battaglione di angeli che erano scesi per ricevere la sua anima; i pellegrini si stupirono, alcuni protestarono e altri tentarono di spiegare al padre di chi parlavano esattamente, pensando che non avesse compreso bene di quale monaco stessero parlando. Padre Paisio disse loro: "Il monaco in questione è nato in Asia Minore, poco prima della Grande Distruzione, quando i Turchi riunivano e rapivano tutti i ragazzi maschi: per non farlo prendere i suoi genitori lo portavano sempre con loro nei campi e lo nascondevano, e inoltre, per non farlo piangere, mettevano nel latte un po' di grappa, per farlo dormire; per questo motivo quando crebbe diventò un alcolista. Anni dopo, dissuaso da diversi medici dal fare una famiglia, visto il suo stato, decise di diventare monaco e per questo motivo venne sul Monte Athos. Lì trovò un anziano padre e gli confessò che era un alcolizzato: il padre gli raccomandò di fare prostrazioni e di pregare tutte le notti, e di chiedere alla Vergine Maria di aiutarlo a ridurre ogni anno di uno i bicchieri che beveva. Dopo un anno è riuscito con la lotta spirituale e il pentimento a ridurre i 20 bicchieri che beveva in 19 bicchieri. Il combattimento spirituale continuò in tutti questi anni, riuscendo a ridurre i bicchieri, alla fine, in 2 o 3 al giorno, ma era ancora sempre ubriaco." La gente vide per anni un monaco alcolizzato che scandalizzava i pellegrini, Dio, invece, vide un combattente, un lottatore che aveva compiuto una grande lotta per ridurre la sua passione.ancora più bella è la novella del monaco ubriacone